Una ricerca per ricostruire e narrare la vita politica di Bruno Ferraris

Marzo 2021

L’ attività di commemorazione di Bruno Ferraris e di riflessione sul suo percorso politico si avvia con la pubblicazione dei primi risultati del lavoro di Mario Renosio , direttore dell’ISRAT, consistenti in una nota biografica che potrà costituire riferimento per i contributi, le riflessioni e le testimonianze che verranno .

Bruno Ferraris – Note biografiche

Bruno Ferraris nacque ad Agliano Terme 1’8 giugno 1927 da una famiglia contadina antifascista: nei primi anni Venti, il padre Stefano era stato simpatizzante del Partito dei contadini d’Italia fondato dai fratelli Giacomo e Alessandro Scotti nel 1921.

Bruno studiò a Torino presso il Collegio Salesiano Valdocco, dove l’ambiente impermeabile alla propaganda del regime favorì il consolidarsi del suo impegno antifascista, che si rafforzò e delineò durante la Resistenza: nel 1944, diciassettenne, si iscrisse al Partito comunista, entrò a far parte dell’8a Divisione partigiana Garibaldi “Asti” da metà agosto e, successivamente, divenne responsabile provinciale del Fronte della Gioventù, una delle cosiddette “organizzazioni di massa” collaterali alle formazioni partigiane e ai Comitati di liberazione nazionale che riuniva ed organizzava i giovani antifascisti. In questo ruolo Ferraris partecipò all’esperienza di autogoverno della Giunta popolare amministrativa di Nizza Monferrato e Agliano che, dalla fine di ottobre al 2 dicembre 1944, coordinò l’autogoverno democratico di una quarantina di comuni astigiani a sud del Tanaro.

Nel dopoguerra, in occasione del II Congresso provinciale del Pci (20-21 dicembre 1947), Ferraris entrò a far parte del Comitato federale.

Quando nel 1950 le campagne astigiane vissero una gravissima crisi del mercato vinicolo, il Pci si attivò per organizzare una protesta contadina che sfociò in una grande manifestazione nel centro cittadino di Asti. Nel 1951, Bruno Ferraris frequentò un corso di formazione della Scuola centrale quadri del Pci, al termine del quale elaborò una tesi intitolata Problemi dell’agricoltura e della popolazione rurale dell’Astigiano. Nel 1951 Ferraris venne eletto dal Pci nel primo Consiglio Provinciale, carica che ricoprì anche nelle successive tornate amministrative del 1956 e del 1964. Sempre nel 1951 Ferraris fu protagonista della fondazione dell’Associazione Contadini Astigiana (Aca), una nuova organizzazione sindacale di sinistra nata per contendere il monopolio organizzativo dei piccoli proprietari contadini alla Coltivatori diretti, organizzazione collaterale alla Democrazia cristiana. Ferraris divenne quijndi primo segretario dell’Aca e, quando nel 1953 l’Aca aderì all’Alleanza Nazionale dei Contadini, Ferraris entrò a far parte della Direzione nazionale dell’organizzazione. Ferraris ricoprì entrambi gli incarichi fino al 1962.

Intanto con il IV Congresso provinciale (1954) era entrato a far parte della segreteria del Pci, diventando segretario provinciale del partito nel 1961, quando sostituì nell’icarico Oddino Bo. Tra il 1954 e il 1961 fu anche membro del Comitato di Sconto dell’Istituto Federale di Credito Agrario per il Piemonte Liguria e Valle d’Aosta, in rappresentanza della filiale di Asti. Nel 1965 Ferraris venne eletto consigliere comunale ad Asti, incarico confermato anche nella tornata elettorale del 1970.

Nel marzo del 1970 lasciò la segreteria del partito per candidarsi alle elezioni del primo Consiglio Regionale: entrò così a far parte della prima legislatura della Regione Piemonte come consigliere del Pci, con incarico di Vicepresidente della VI Commissione permanente (Problemi economici del settore Agricolo, Industriale ed Artigianale, Cave e torbiere, Acque minerali e termali, Fiere e mercati) dal 18 maggio 1971 al 24 maggio 1973 e Vicepresidente della VII Commissione permanente (Problemi economici del settore Terziario, Turismo, Industria alberghiera, Sport, Tempo libero, Caccia e pesca, Parchi naturali) dal 24 maggio 1973 a termine legislatura.

Nel 1975 non solo venne confermato come Consigliere regionale ma fu nominato, nella nuova Giunta di sinistra guidata dal socialista Aldo Viglione, Assessore all’Agricoltura, Foreste, e Comunità Montane e Componente della VII Commissione permanente (Problemi istituzionali, Affari generali e dell’organico, Enti locali) fino al 7 ottobre 1976. Assumendo quiesti incarichi, rinunciò al seggio in Consigliere comunale di Asti, nel quale era stato rieletto. Durante il suo assessorato, confermato nelle successive elezioni del 1980, concretizzò tramite leggi regionali iniziative diverse a favore delle piccole e medie aziende agricole piemontesi. Sostenne la battaglia a favore della contrattazione collettiva dei prezzi delle uve, giungendo alla sottoscrizione del primo accordo interprofessionale per la vinificazione dell’uva moscato. Le leggi regionali per la lotta alle sofisticazioni, per l’anagrafe vitivinicola e per il riconoscimento delle enoteche furono emanate sulla base di sue proposte e permisero di restituire dignità all’agricoltura piemontese ponendola all’avanguardia nel settore dei controlli. Non a caso, Ferraris si guadagnò l’appellativo di “assessore del vino”.

Con le elezioni amministrative del 1985, Ferrarsi venne confermato nelle cariche di Consigliere comunale e consigliere regionale, ma a quest’ultima rinunciò rassegnando le dimissioni. Dal settembre 1985 fu memebro della Direzione e poi della Giunta Esecutiva nazionale della Confcoltivatori (già Alleanza nazionale dei contadini, ora Confederazione Italiana Agricoltori), carica che lasciò nel marzo 1989, quando venne rieletto ad Asti segretario provinciale del Pci. Con questo nuovo incarico condusse le battaglie politiche del biennio successivo che portarono allo scioglimento del Pci e alla nascita del Partito democratico della sinistra (Pds), del quale fu segretario provinciale fino al dicembre 1992, entrando a far parte anche della Direzione Regionale. Oltre che uomo politico, organizzatore sindacale e amministratore, Bruno Ferraris fu anche giornalista pubblicista: iscritto all’Albo dei Giornalisti dal 13 ottobre 1951, fu fondatore de “Il Contadino Artigiano”, organo dell’Aca, collaborò con il quotidiano del Pci “l’Unità” e con la rivista della Confcoltivatori “Nuova Agricoltura”, fondò la rivista “Piemonte Agricoltura”. Bruno Ferraris, fu anche Consigliere di Amministrazione della SART S.p.a. – Società del Gruppo Bancario Cassa di Risparmio di Asti S.p.a., dal 16 aprile 1996 al 17 dicembre 1998; Consigliere di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti S.p.a. per gli esercizi 1995/1996/1997, riconfermato per gli esercizi 1998/1999/2000 e nuovamente riconfermato nell’assemblea del 27/4/2004 per gli esercizi 2004/2005/2006; Consigliere dell’Immobiliare Maristella S.r.l. dal 30 novembre 1998 al 21 dicembre 2001; Consigliere dell’Agenzia di Formazione Professionale delle Colline Astigiane S.c.r.l. dal 1999 al 2001. Bruno Ferraris riposa, dal 15 dicembre 2005, nella sua Agliano Terme insieme alla moglie Giselda Cocito, con la quale ha condiviso il proprio impegno politico.

 Per ulteriori approfondimenti si vedano i seguenti lavori pubblicati dall’Israt: Sinistra e piccola proprietà: l’Associazione Contadini Astigiani (1951-1975), Alessandria, Edizioni Dell’Orso, 1990; Mario Renosio, Tra mito sovietico e riformismo. Identità, storia e organizzazione dei comunisti artigiani (1921-1975), Torino, Edizioni Gruppo Abele, 1999; Walter Gonella, Un sindacato, una città: la Camera del lavoro di Asti dalla Liberazione all’autunno caldo, Asti, Israt, 2006. L’Israt inoltre conserva e ha riordinato l’archivio personale di Bruno Ferraris e quello della Federazione provinciale del Pci. L’archivio della Federazione provinciale del Pds-Ds, anch’esso depositato presso l’Israt, è in fase di riordino.

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